San Leonardo

2 Fin da piccola ho respirato il profumo intenso del vino che dalla Toscana arrivava a Roma nelle classiche damigiane belle panciute e ricoperte in vimini con l’olio nel colletto per non farlo inacidire e che poi, con qualche complicanza, veniva travasato in fiaschi e poi nelle caraffe al momento di servirlo. Quando, crescendo, mi sono potuta sedere a tavola con i grandi, non sempre però solo per le feste, mio padre, Riccardo Zorzi, produttore amatoriale ma fine conoscitore, me ne faceva versare un dito nel bicchiere e alle insistite proteste di mia madre rispondeva: ”… il vino è cultura … una materia, mia cara, che va imparata fin da piccoli”. E siccome la cultura si assimila vivendola da grande sapevo molto sui vini ed altrettanto, per femminile incombenza, su come far da mangiare e così tra vini e cucina era quasi inevitabile che si accendesse la passione di abbinare l’uno e l’altro e a volte, nel bene e nel male, con risultati sorprendenti. La vita ha strade tutte sue e così dal giornalismo economico scopro quello che è stato il lavoro della mia esistenza: le pubbliche relazioni, una disciplina che si stava affermando in Italia negli anni '70 e che fu la ragione del mio trasferimento da Roma a Milano. Ma il vino sarà stato un caso ? Rimaneva nella mia storia: prima organizzando la prima asta di vini a Milano sotto l'egida del mitico Veronelli.... un entusiasmante successo! Poi con il Krug per progettare e programmare eventi per la stampa con visite alle vigne e a quelle incredibili cantine. A pari passo si evolveva le storia della nostra azienda quella di Palazzo Vecchio, una proprietà di un centinaio di ettari di cui 25 di vigne vitate a Nobile, e dove con un immenso entusiasmo e pari incoscienza io e mio marito Marco Sbernadori abbiamo travolto da comune passione, ristrutturato ambienti e cantine del '300, lasciandone

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