L’Irpinia
Una Terra verde le cui morbide colline della dorsale appenninica
degradano fino al fiume Calore, i filari di viti ordinati di una bellezza
intima, incontaminata, bucolica che lascia attoniti per la sua
semplicità, in una solaparola l’Irpinia, culladi un patrimoniodi vitigni
autoctoni dalle origini antichissime come l’Aglianico, il Fiano, il
Greco e laCoda di Volpe.
Etruschi, Greci, Romani, Longobardi sono i popoli che in tremila
anni hanno attraversato le terre d'Irpinia, disseminando i primi semi
della cultura enologica e arricchendola di un patrimonio di arte e
bellezza vastissimo come dimostrano i numerosi castelli su tutto il
territorio.
Le altitudine comprese tra i 300 e 700 metri, i terreni argillosi-
calcarei caratterizzati da substrati di cenere e lapilli dovute a
colature vulcaniche delle zone limitrofe, le importanti escursioni
termiche che si susseguono con il caldo del giorno ed il fresco della
notte, la buona ventilazione dovuta alla conformazionemorfologica,
lamineralità dei terreni hanno fatto il resto, conferendo un unicum
alle uve taledadareuna profonda riconoscibilità ai vini d’Irpinia
Ne sono l’esempio le tre DOCG Fiano di Avellino, Greco di Tufo e
Taurasi. Il fine e fresco Fiano prende il nome dal vitigno omonimo
che i latini chiamavano Vitis apiana, in quanto le api erano davvero
golose della dolcezza di quest’uva; il secco e intensoGreco di Tufo,
di sicuro il vitigno più antico dell'Avellinese, "importato" dai Pelagi
dalla regione greca della Tessaglia; l’austero e persistente Taurasi,
un vino dalle origini antichissime, la cui etimologia va ricercata nel
nome di Taurasia, un borgo vinicolo che i Romani conquistarono
dopo aver piegato la resistenza degli Irpini, un mirabile esempio di
vino, dove i tannini e gli antociani delle uve Aglianico, con le loro
proprietà antiossidanti, consentono di bere un buon bicchiere di
salute.
Non restaaltro cheprovare per credere.
