Eravamo due giovani con tante speranze, io appena diplomata
iniziai a insegnare, dopo qualche anno capii che l’insegnamento
non mi piaceva e misi su insieme ad un socio un negozio di
abbigliamento, mi impegnai tantissimo, stavo bene ed ero
soddisfatta.
Mi piaceva molto il contatto con il pubblico, intanto Raffaele
affrontava le mille difficoltà nella sua attività, capii che doveva dare
una svolta; era venuto il tempo di cambiare qualcosa.
Trasformammo la vineria in unenoteca, la quarta in Italia .
Non fu impresa facile, iniziò amettere sugli scaffali vini di tutta Italia.
Ricordo che per poter vendere il Ferrari, Raffaele lo faceva
comprare da suo fratello che studiava a Parma e lo portava giù per
le vacanze di Natale.
Non c’erano rappresentanti allora, né tantomeno lo si poteva
comprare direttamente. Oggi siamo ambasciatori del Ferrari.
