Storia del MACRAME' e del TOMBOLO LIGURI - page 16

Consigli utili per la lavorazione del macramè
Prima dell’inizio della lavorazione a macramé è bene tener presenti alcune
regole che ne faciliteranno l’apprendimento corretto.
La qualità del pizzo e la bellezza del lavoro è determinata dalla tensione del filo
e la corretta annodatura poiché lemani sono l’unico “strumento di lavoro”.
Fissare nella mente che i nodi devono scivolare sul filo detto conduttore che
deve essere tenuto teso in modo che i nodi si susseguano compatti e senza
addossarsi gli uni agli altri.
Quando si avvia il lavoro (sia sul filo porta-nodi che su l’orlo a giorno di un
manufatto) si consiglia di fissare bene con gli spilli il tessuto al cuscino,
facendo attenzione che i cappi si susseguano senza creare spazi vuoti (nella
scuola troverete il modo corretto per fare questa operazione).
Gli spilli sono utili a tenere il lavoro nella giusta posizione, ma allo stesso
tempo sono indispensabili quando si devono realizzare forme come rombi,
mandorle, losanghe ecc. ecc. Non dimenticate che spesso lo spillo per
disegnare ad esempio un rombo deve essere messo entro i due fili che
lavorano (se si usa entro un solo spillo si crea un piccolo anellino che disturba
il disegno).
Se devo realizzare un pizzo, la lunghezza dei cappi va determinata calcolando
l’altezza del lavoro che voglio fare moltiplicato per 5-6 volte più la frangia (su
ogni filo, quindi la lunghezza del cappio deve essere doppia).
Svolgere la lavorazione del pizzo con le mani ben lavate ed evitando di
indossare indumenti che liberino pelurie che possano fissarsi nella lavorazione,
sarebbe impossibile toglierle a lavoro ultimato.
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