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(l’unità di misura era la “qùàrtà” identica bile in doppio decalitro,
contenente circa 12.5 Kg di olive) e successivamente insaccava le olive e
piombava i sacchi per poi ritirarli il giorno (al mattino prima di partire per le
campagne venivano quindi messi fuori dal locale). Questo racconto
evidenzia la fatica e l’impegno
nel borgo antico, questo
procedimento sotto descritto
è stato modificato in parte
dopo gli anni 1965, con
l’avvento
delle
strade
interpoderali e la comparsa
dei primi trattori (che sono
andati a sostituire il valido
aiuto
del
mulo)
i
decespugliatori, gli sbattitori
pneumatici o elettrici, le
defogliatrici che hanno reso
meno pesante il lavoro che
comunque si svolge sempre su terreni orograficamente impegnativi.
“Il Cascin” si può leggere anche in internet nel sito della Casa
Editrice Janua Press
(www.januapress.com)
nel volume “Il
Vino…” a pagina 15