L’aria è stranamente intiepidita da un sole convinto, il vento ha
completamente smesso di soffiare. Appunto, è una giornata sbagliata per
essere in pieno inverno. Una piacevole anomalia.
La donna è seduta sul molo. Ha i jeans piegati sopra le caviglie, i piedi nudi,
penzoloni, a sfiorare un mare calmo, scuro, denso ma quieto.
Anche lei è tranquilla, piacevolmente sorpresa da quest’onda di anomala pace.
Con la mano destra, sta reggendo una lenza alla cui sommità ha appeso un
amo e un po’ di mollica di pane.
Dai grandi altoparlanti posti sotto il tendone della pista di pattinaggio vicina,
provengono le vecchie note: ” …e fu la notte / la notte per noi…”.
Le viene da sorridere. Un sorriso senza aggettivi, un sorriso e basta.
Improvvisamente, la lenza comincia a tendersi: il pesciolino ha abboccato.
La donna prova a tirarlo in superficie, ma avverte dall’altra parte una forza
decisa e contraria, una spinta verso il basso che vorrebbe tenerlo giù.
Ha capito; probabilmente lo lascerà andare.
Sa che dall’altra parte ci sei tu che stai facendo la stessa cosa.
Al di là di ogni dimensione, al di là di ogni tempo.
Francesca Anselmo
(Genova, 1968)
Vive e lavora nella sua
città. .Appassionata di
Fabrizio De Andrè
da pochi anni, decide di
far conoscere i propri
scritti
pubblicando una dedica
del grande cantautore per
ricordarlo nel giorno del
suo compleanno.