propri in periferia per abbattere al minimo le spese di gestione. Puntano tutto
sulla qualità del prodotto finito in modo da combattere la decadenza del
nome della sedia Chiavarina, e sulla ricerca stilistica nella proposta di nuovi
modelli.
Grazie a questa filosofia e alla loro tenacia, nonché alla fama di ottimi artigiani
che si erano guadagnati negli anni, la Levaggi Sedie supera la crisi stagnante e
giunge con successo ai nostri giorni, facendosi ormai principale e vitale
custode della tradizione della sedia di Chiavari.
Nel '98, dopo l'uscita del più anziano dei fratelli è subentrato il ventenne
Gabriele, figlio di Ettore, che ha saputo in breve tempo raccogliere le redini
dell'azienda, ottimizzarne la produzione e donarle una nuova ventata di
vitalità.
Nello stesso anno, in occasione della visita pastorale di Giovanni Paolo II a
Chiavari, la ditta Levaggi produce una poltrona Campanino in legno di ciliegio
selvatico che viene donata al Pontefice come simbolo dell'artigianato ligure e
chiavarese.
Nel 2004 la Società Economica di Chiavari, con il patrocinio della Facoltà di
Architettura di Genova, indice un concorso internazionale di progettazione
della sedia di Chiavari al quale partecipano architetti e designer da tutta
Europa. Una delle tre sedie vincitrici, ideata dall'Architetto Stefano Suarez, è
sviluppata e prodotta tuttora dai laboratori della Levaggi Sedie.
Oggi anche per Rinaldo è giunta l'età della pensione ma ciò, per lui che ha
dedicato tutta la sua vita a plasmare la materia prima con le proprie mani, non
significa certo “appendere gli attrezzi al chiodo”; con grande dedizione,
infatti, dedica il suo tempo libero allo studio e alla progettazione di nuovi
modelli, affiancando con la sua preziosa esperienza, i giovani fratelli Gabriele
e Paolo. A loro, animati dalla stessa passione che cinquant'anni prima catturò i
loro genitori, va il pregevole compito di raccogliere la tradizione che ha
portato il nome di Chiavari e dei suoi abili “bancalari” all'attenzione del
mondo.