Per tanti anni quell’avvenimento fu oggetto dei racconti che si facevano ai
bambini intorno al fuoco ed era una delle storie che amavano di più.
Lorenzo partì, come previsto, due giorni dopo, accompagnato per un lungo
tratta da una folla di amici e parenti.
Qualcuno voleva la sua firma su una fotografia e lo accompagnarono al paese
vicino dove c’era un fotografo, per farsi ritrarre con lui, a perenne ricordo.
Santino, ancora zoppicante, arrivò con lui fino alla città e poi al porto e lo
seguì anche sul piroscafo che lo doveva riportare a casa.
“Per vedere se sei sistemato a dovere” ma in realtà non riusciva a lasciarlo.
“Non ci vedremo più, Giuan” disse col magone “ ma non potrò mai
dimenticarti e ti scriverò ogni volta che posso, per raccontarti di noi che
restiamo qua. Mi hai sempre aiutato e ora ti devo anche la vita. Se mai avrai
bisogno di me, chiamami, e ti raggiungerò ovunque tu sia.”
Si abbracciarono commossi e Santino scese dalla scaletta per aspettare di
vederlo partire, guardando in su, mentre Giuan, dal ponte, sventolava il suo
cappello. Rimase sul pontile finché gli fu possibile, anche quando si vedevano
ormai solo le ciminiere, poi il piroscafo diventò un esile filo di fumo
all’orizzonte e infine soltanto un pensiero che svaniva lentamente.
Ho iniziato a scrivere solo dopo
un evento doloroso e alla soglia dei
quarant'anni. Le mie prime opere
erano racconti frutto di ricordi di
bambina. Quando ho deciso di
partecipare a qualche concorso
letterario, dopo le prime
gratificazioni con premi e
segnalazioni, la mia sicurezza è
aumentata e ho iniziato a scrivere
anche poesie. Al mio attivo sono
ancora nel cassetto circa 500
racconti e altrettante poesie,
mentre ne ho pubblicate alcune con Laura Rangoni Editore, Co.Ed.Ital, Edizioni
Pontegobbo. L'amore per l'arte dello scrivere mi ha condotta ad organizzare alcuni premi
letterari che hanno avuto lusinghieri successi. Attualmente pubblico miei articoli su
"Famiglia in dialogo", "Libertà", Giornalino della ValVobbia, Leccoprovincia giornale
on-line.