San Leonardo

Subito egli le andò incontro con grande seguito per celebrare le nozze nel campo di Sardi, che è sopra Verona, e fra il giubilo di tutti si sposò il 15 maggio.” Il primo documento che parla dei Campi Sarni di San Leonardo risale al 927 dopo Cristo, in esso il vescovo di Verona Notkerio concede in usufrutto a quello di Trento Bernardo alcune sue terre che si trovano in Vallagarina, tra queste figurano dei boschi, prati e vigneti situati in Sarnis o Sarnes. È del 1202, invece, la prima annotazione sulla presenza di un ospizio che si occupa dell’assistenza ai poveri e indigenti. Nel 1215 il principe vescovo di Trento Federico Wanga vi fa costruire un monastero che concede con l’ospizio e la chiesa all’ordine dei Crociferi. Sono questi monaci che introducono in loco il culto di San Leonardo. Per più di quattro secoli l’ospizio funziona regolarmente mantenendosi col ricavato della coltivazione dei campi, vigneti e boschi che vi stanno attorno. È circondato da mura e offre riparo e alloggio agli indigenti e ai pellegrini che transitano nella valle, alcuni di questi sono uomini di rango. Il 21 gennaio 1549 vi soggiorna il principe Filippo diretto alla Dieta di Ratisbona, lui è il figlio dell’imperatore Carlo V e più tardi gli succederà al trono col nome di Filippo II. Durante il Concilio di Trento, tra il 1545 e il 1563, vi sostano numerosi prelati e cardinali, tra questi anche il legato pontificio Giovan Maria del Monte, futuro papa Giulio III. Dopo la soppressione dell’ordine dei Crociferi, avvenuta nel 1656 su disposizione del papa Alessandro VII, la chiesa e l’ospizio vengono trasformati in un priorato amministrato dai canonici del Capitolo di Trento, che affittano ai contadini del posto i campi perché vengano coltivati. Uno di questi ecclesiastici è Cristoforo Migazzi, che più tardi diventa arcivescovo di Vienna e poco dopo cardinale. Nella prima metà del Settecento i possedimenti di San Leonardo vengono dati in affitto al capitano Gaetano Antoniazzi di Ala, che, nel 1741, riesce a ottenere l’enfiteusi perpetua per sé e i suoi eredi, in cambio del ripristino degli edifici devastati dal passaggio delle truppe imperiali e del miglioramento del rendimento di campagna e boschi. Nella seconda metà del secolo Caterina Antoniazzi, unica figlia di Gaetano, sposa Mauro Antonio de Gresti di Ala e porta in dote il priorato di San Leonardo con tutti i suoi beni e la chiesa. Dal matrimonio nascono tre figli, uno di questi, Donato de Gresti, eredita la tenuta e nel 1786 ottiene l’affrancazione del vincolo enfiteutico del priorato dietro il versamento di 25.000 fiorini al principe vescovo Pietro Vigilio Thun. Nel 1874 diventa proprietario di San Leonardo Oddone de Gresti, figlio di Giorgio Federico e marito di Emilia de Asarta vedova de Andreis. Nello stesso anno iniziano i lavori di costruzione di Villa Gresti che terminano nel 1882. Durante la prima guerra mondiale, verso la fine del 1916, la tenuta diviene sede del 29° Corpo d’Armata dell’Esercito italiano e, poco dopo, vi viene installato l’ospedale militare 084 retrocesso dalla zona di guerra. Negli ultimi giorni del conflitto vengono discussi a Villa Gresti i preliminari dell’Armistizio tra Italia e Austria. Il 29 ottobre del 1918, infatti, il capitano austriaco Kamillo Ruggera arriva a San Leonardo accompagnato da un sergente portabandiera e da un trombettiere, tutti e tre sono bendati e vengono dalla zona di guerra posta più a nord, a Serravalle. Il capitano ha il compito di avviare le trattative per l’armistizio coi responsabili del

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