San Leonardo
all’interno della chiesa, il bassorilievo è stato scolpito da Ermete Bonapace, uno dei tanti prigionieri rientrati dalla Russia grazie all’intervento della marchesa, che ne ha scritto anche il testo: Alla marchesa Gemma Guerrieri Gonzaga che unica stella all’orizzonte italico ai Trentini nelle diacce Siberie prigionieri le vie del ritorno segnava e alla Madre redentrice felicemente restituiva. I reduci memori MCMXXIX. L’altare centrale è sovrastato dalla pala dedicata a San Leonardo che tiene in mano le manette a ricordo della sua missione di patrono dei prigionieri. Il cortile interno del borgo è contornato dagli edifici del vecchio priorato, in uno di questi ha sede il Museo etnografico della civiltà contadina che raccoglie attrezzi relativi alla produzione vitivinicola, alla coltivazione dei campi, all’allevamento del baco da seta e del bestiame da stalla, ai trasporti e alla vita quotidiana della gente del posto. Poco discosto si apre il viale alberato che conduce al bosco e al giardino che circonda Villa Gresti, più in là si estendono i vigneti dai quali proviene l’uva che la cantina di San Leonardo trasforma nel suo ottimo e rinomato vino.
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