Page 7 - agriturismi

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Brevi Valutazioni
Si può inventare tutto sulla figura del ligure, che sia avaro, che abbia un carattere
schivo… Eh, la fantasia…
Mai però si potrà negare che sia un popolo profondamente solidale.
E’ risaputo che, nei momenti di atrocità sociali come la peste, le guerre, ed altro, il
soccorso proveniva spontaneamente dalla campagna. I contadini non hanno mai
fatto mancare il cibo sia alle
città che alla gente di mare;
ed erano sempre loro che
ospitavano i bisognosi nelle
proprie
cascine
con
generosità.
In effetti, la Storia della
Repubblica di Genova ci
insegna che spesso i cittadini
e i marinai riparavano in
campagna,
ricevendo
un’adeguata
accoglienza
umana.
Il Monte di Sant’Alberto- Bargagli (Genova)
Questa montagna era un punto di raccolta dei
partigiani genovesi e i contadini erano dei
loro diretti sostenitori.
E che dire della Seconda Guerra Mondiale, dei rapporti che i contadini tenevano
con i partigiani e dei nascondigli che inventavano per salvare gli ebrei?
Sotto alcuni aspetti per la Liguria è stata la necessità a elaborare quella forma di
mutualità moderna che va sotto il nome di agriturismo.
Prima l’ospitalità era spontanea oggi è diventata turistica.
La Liguria è stata una delle ultime regioni ad aderire all’agriturismo, abituata
come era a sentirsi moralmente obbligata ad offrire “un tetto e una tavola” a chi
ne aveva bisogno. Ed è capitato che la concezione di Agriturismo e la sua
elaborazione siano nate nella vicina Francia nell’anno 1955 con l’organizzazione
e la denominazione che andò sotto il nome di “Agricolture et Turisme”.
Avere coniugato al turismo l’agricoltura è stata una forma di intelligenza politica
amministrativa, perché con l’industrializzazione del dopo-guerra si rischiò di
desertificare le campagne. Invece tramite il turismo, sfruttando le capacità
d’accoglienza del contadino, si avviò tutto un processo di tutela del territorio e di
aggiornamento e rivalutazione del lavoro rurale, fino ad arrivare, come oggi
avviene, a un ricambio generazionale con prospettive di sviluppo e rinnovamento
di lavoro, di nuovi ruoli e di interessanti gradazioni di reddito.
Dopo i primi momenti di titubanza organizzativa, gli enti preposti allo svolgimento
del “turismo e agricoltura” oggi si sono a tal punto emancipati da coinvolgere nel
progetto agriturismo non solo i normali contadini, ma addirittura alcuni cittadini
che propendono a “cambiar vita”.