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Per dirla in altre parole dall’urbanizzazione del dopo-guerra si sta arrivando ad
un’aspirazione di “ruralizzazione”.
E’ vero che l’agriturismo si fonda sulle capacità produttive delle aziende agrarie,
ma è anche vero che i nascenti “agrituristi” sanno essere oggi imprenditori capaci
di offrire anche cultura e non solo culinaria e di tradizione: presso alcuni
agriturismi liguri insieme agli ortaggi, vengono prodotti momenti musicali con dei
concerti, momenti teatrali, mostre d’arte, e addirittura con le “fattorie didattiche”
momenti di propedeutica e di salvaguardia culturale del mondo agrario.
Anche per questo il fenomeno dell’agriturismo in tutta Italia è in forte crescita, e la
campagna comincia a donare delle profonde soddisfazioni umane anche a quegli
individui che non li riscontrano più nella vita cittadina.
Intorno al 2005 sono stati censiti in Italia più di 13.000 agriturismi; in Liguria se ne
contava a decine, oggi hanno superato il numero di 430, e con l’aiuto degli enti
preposti, e la loro capacità di sensibilizzazione, si prevede nei prossimi cinque
anni un incremento di altre centocinquanta unità.
Grande conquista questa che vede gli agriturismi organizzati quasi come
alberghi di lusso e rinomati ristoranti cittadini.
Origini e Storia
La storia e l’archeologia ci insegnano che la
campagna ligure è sempre stata popolata da
eroi; gente che ha, dagli albori del tempo,
strappato alle montagne e ai colli, che
precipitano a strapiombo sul mare, la terra
da coltivare.
Diodoro Siculo scriveva (IV, 20): «… i Liguri,
che sono gli abitanti di questa regione,
abitano un suolo aspro, profondamente
misero, che dà ai loro sforzi, alla loro povertà
scarni prodotti strappati con la fatica. Per
questo motivo …. e per l’assiduo esercizio
(che praticano) essi sono vigorosi...».
I famosi terrazzi di terra, costruiti sopra
l’assembramento a secco di pietre,
testimoniano la fatica di gente che non si è
mai fermata davanti a nulla per raggiungere i
suoi scopi.
Il promontorio di Bonassola-La Spezia