Come farsi 248 amanti l'anno - page 101

stampati in laser—print, quindi riproducibili all’infinito e con
innumerevoli interventi voluti o causati da parte di operatori comuni
che non possiamo identificare con l’autore di un’opera, non vanno
considerate opere d’arte. Semmai normali riproduzioni di poco
valore artistico. Infatti va sottolineato che tali duplicazioni non
contengono delle effettive valenze di preziosità. Però va detto
anche che, se da un lato l’riproducibilità di un’opera originale ne
garantisce la preziosità, la duplicazione ne aumenta la diffusione e
ne accresce il valore di mercato. Ne segue che le manipolazioni
effettuate tramite computer meritano solo l’appellativo di copia, e la
diffusione della copia esalta l’originalità aumentandone il bisogno.
Chi infatti, avendone i capitali, non cercherebbe di acquistare
l’originale di un’opera diffusissima?". (pausa: riflette un attimo;
quindi strappa i fogli e sbotta:) Stronzo, mi ha rotto tanto le palle ché
voleva quest’articolo e poi lo butta a terra. Vaffanculo! Ho impiegato
tre giorni per scrivere questo pezzo e lui me lo tratta così. (pausa:)
Te lo meritavi di bere il Barolo. (si avvicina al telefono; compone un
numero non inserisce la viva voce) Mario?. Io. No, non sono giù di
corda. Sono incazzata! Quel cornuto di mio marito mi ha fatto
lavorare per tre giorni su un articolo di critica e poi ha buttato il mio
pezzo per terra. Non me lo pubblica. (pausa) Come non è
importante? Sono tre giorni di lavoro! (pausa) Ma non capisci che
non mi considera più neanche come critico d’arte‘? (pausa lunga)
Sì, l’ha bevuto il vino! (pausa) Quanto tempo? Domani alla stessa
ora. Cioè morirà domani alla stessa ora in cui l’ha bevuto? Bene, se
lo merita. (pausa) Non preoccuparti me le ha fatti passare lui i
ripensamenti. Avevi ragione tu: sarebbe stato meglio che la
sessuologa non fosse venuta a trovarmi. (pausa) Ora va tutto bene.
Ti telefono più tardi. Ma aspettiamo a domani. (pausa) Si, ci
vediamo al solito cineclub. Sì, anch’io ti amo. Ciao. (riattacca).
Aba si pone al centro della scena, proprio sotto al lampadario, lascia
cadere i fogli strappati del suo articolo... Il lampadario comincia ad
oscillare...
Aba rapidamente si porta all’armadio e ne trae una vestaglia da
camera che indossa; quindi va nel vano cucina e comincia a
sparecchiare.
Riordinando passa ripetute volte sotto il lampadario che ad ogni suo
passaggio ha dei cedimenti di caduta. La bottiglia del vino la poggia
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