Come farsi 248 amanti l'anno - page 91

Aba:
(stancamente) Il forno. E’ finita la cottura del cinghiale.
Idraulico va al forno; ne estrae il contenuto e lo poggia sul tavolo.
Aba resta immobile ad osservarlo in silenzio.
Idraulico finisce di apparecchiare; predispone ben bene le stoviglie
e i piatti sul tavolo e alla fine si avvicina ad Aba; la tira su dal
divano, l’abbraccia e la bacia (lei rimane impassibile).
Idraulico:-
E’ tutto pronto, amore, io adesso vado che fra poco
viene tuo marito. Finisci di apparecchiare tu. E mi raccomando il
vino. Ricordati I che i tubi vanno sostituiti! (La bacia ed esce).
Scena Nona
Aba resta immobile al centro della stanza.
Trillo del telefono (solo uno squillo).
Aba si avvicina al telefono che non squilla più: solleva la cornetta,
mette la "viva voce" e si ode il suono tipico del telefono libero.
Riattacca; si guarda intorno: vede la tavola imbandita; vi si avvia e
la riordina secondo i suoi gusti. Pone al centro del tavolo un
candelabro, e lì vicino un portafiori con fiori di campo; affetta il pane
e in un catino pone del ghiaccio. Afferra la bottiglia che ha portato
Idraulico; la osserva: è tutta impolverata. Va a sciacquarla sotto il
rubinetto, l’asciuga, la poggia sul tavolo, e va a prendere da un
cassetto il cavatappi. Si avvicina alla bottiglia; l’afferra per il collo e
la solleva. Resta a lungo ad osservarla in controluce, come per
volerne spiare il contenuto... alla fine si decide e la stappa: rumore
di bottiglia stappata: il vino è frizzante e ne fuoriesce una piccola
dose. Aba con un dito raccoglie il vino che sta trasbordando dal
collo ed istintivamente si porta il dito alle labbra (gesto
consuetudinario) per assaggiarlo. Sta per poggiare il dito sulle
labbra e si ferma. Allontana la mano dalle labbra; e con il pollice si
libera delle goccioline di vino che sono rimaste sul suo indice.
Aba:-
Scema! Sono scema! Mi stavo avvelenando.
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