Come farsi 248 amanti l'anno - page 93

Scena Decima
Rumori di chiavistelli: entra Ale.
Per Aba il suo ritorno a casa è come un risveglio improvviso: gli
corre incontro, l’abbraccia... Lo bacia insistentemente su tutto il
volto. Poi lo bacia sulla bocca (quasi con violenza).
Ale si discosta. La osserva: con freddezza.
Ale:-
Che fai? (e si pulisce la bocca)
Aba:-
Ti bacio. Non ti piace che ti baci?
Ale:-
No. Non serve che mi baci. Al punto in cui siamo arrivati non
serve più perché...
Aba:-
Oh, non ricominciare. Ti pregò smettila. (pausa: si allontana
da lui) Se mi ami ti prego... fai le solite cose di quando torni a
casa... Togliti il vestito, metti le pantofole... (pausa) ma quando avrai
finitole tue cose... ti prego, dammi un bacino sulle labbra. (pausa:
indicativa) Vuoi'? Come una volta?
Ale:-
No. Non serve. (però esegue in silenzio tutte le cose che le ha
suggerito Aba.)
Aba va nel vano cucina e predispone le pietanze.
Aba:— Amore, per oggi ti ho preparato cinghiale. Ti piacciono
ancora le costolette di cinghiale?
Ale entra in bagno e ne ritorna quasi subito in mutande mentre
indossa una vestaglia da camera.
Aba è impegnata ad apparecchiare e a disporre le pietanze sul
tavolo; traffica senza accorgersi che Ale è rientrato dal bagno.
Ale, indossata la vestaglia, si avvicina al tavolo.
Vede la bottiglia di vino; la prende in mano; la stappa; poggia la
bottiglia al naso e, con un gesto di assenso, ne versa il contenuto in
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