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muraria ed una garitta per difendersi. La proprietà è tuttora dei
discendenti del Conte, la famiglia Suardi.
Nel 1922 la casa agricola venne trasformata in albergo-ristorante
dal Cavalier Ferri; dopo avere vissuto anni di grande splendore ed
essere passata attraverso varie gestioni, venne affidata alla società
Punta Portofino S.r.l. sotto la direzione di R. Meyerhoff.
Infine dal 2009 la Stella Maris ha subito un restyling ed è tornata a
splendere come le si addice di luci e tinte proprie.
L’insieme delle varie costruzioni è perfettamente inserito nella
macchia mediterranea, i terrazzamenti sono stati riadattati e i
giardini pensili sono ricchi di fiori e piante.
Il colore dominante delle facciate è il rosa.
Mi dà il benvenuto il gestore, Andrea Mainini, 30 anni, milanese,
impegnato con la sorella in questa attività da tre anni , esperto di
ristrutturazione e appassionato di buona cucina. Mi dice con
orgoglio che i lavori non sono ancora ultimati e che per portare il
materiale ha dovuto utilizzare un elicottero, data la posizione della
proprietà.
In effetti per raggiungere
la reception dal porticciolo
occorre percorrere una
serie di scalini in salita,
ma quando si lascia
vagare lo sguardo non si
riesce a trattenere un
moto di stupore.
Andrea mi accompagna e
mi mostra alcune delle
parti più significative: dalla
terrazza
raggiungiamo
l’Humbrarium, dove sono
allineate le sdraio sotto le
chiome di ulivi, pini e
cipressi, quindi la Torre di
Lord Byron, che soggiornò
in quest’oasi di quiete nel
1821; il noto scrittore
romantico inglese, come
