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Cenni storici:
Raccolta delle olive negli anni 1910 – 1960
L’antico borgo di Arzeno d’Oneglia tramanda dagli anni 1000 – 1200 la
tradizionale e principale attività di coltivazione e raccolta delle olive,
attività primaria, essendo il suo territorio circondato a 360° da oliveti
monocultivar “TAGGIASCA” e derivante dagli impianti fatti dai frati
Benedettini originari di TAGGIA, paese che si trova nella Valle Argentina
confinante con SANREMO.
L’olivo, bene primario e quasi unica fonte di reddito per gli abitanti del
borgo, veniva coltivato con amore e dedizione assoluta durante tutto
l’anno ed impegnava la famiglia in tutte le sue componenti; solitamente
nella famiglia patriarcale gli anziani, curati e assistiti, accudivano nel
possibile la casa mentre i familiari in forza curavano gli oliveti, i vigneti e
gli animali quali buoi, vacche e muli che venivano impiegati per i lavori
nelle campagne, per il latte e per il letame.
L’oliveto per l’appunto, veniva curato per ottenere il massimo della
produzione, era concimato con il letame il quale veniva trasportato a dorso
di mulo in teli chiusi (in dialetto “à qua dè levemmè”) ponendolo in una
buca scavata vicino al ceppo dell’albero e poi ricoperto con la terra per
evitare che nel periodo di pioggia venisse dilavato. La potatura, essenziale
per non perdere rami in produzione, veniva fatta arrampicandosi sulla
pianta (nella stessa identica operazione della sbattitura in fase di raccolta
del frutto) ed utilizzando attrezzi da taglio quali accette ( “sìghìottù”) o
roncole (“rùnseìè”). E’ inoltre da tenere presente che l’albero d’olivo, per
far si che avesse maggiore terreno a disposizione, veniva piantato sul
bordo dei muri in pietra a secco (che sorreggeva la fascia “à fascia” larga
non più di 2.50 m) quindi da sopra si era perennemente a strapiombo sulla
zona sottostante, o se a sbalzo, (perché l’olivo non ha mai una crescita
verticale retta ma cresce a branchia) anche in paio di fasce sotto con un
notevole salto “nel vuoto”.
In preparazione della raccolta, si procedeva a ripulire tutti gli alberi da
sotto e dai lati circostanti, con una sottile zappetta (sàppettà) in modo da
togliere tutta l’erba e poter raccogliere le olive che fossero già cadute a