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La cosa non è pericolosa perché fa parte del “gioco della lotta fra i
sessi” (uno sviluppo del concetto dei bambini che si esprimono in
una gara fisica per conoscersi meglio).
Va da sé che tutto questo intreccio di muscoli tesi, di corde che si
attorcigliano, di cedimento da parte della donna per agevolare il
proprio maschio a sentirsi maniaco, e di illusione dell’uomo a
sentirsi superiore, più qualcosa d’altro secondo la fantasia
individuale... Tutto questo sfocerà nell’atto sessuale. Con gioia
perché giocare è giocarsi: è pur sempre il massimo dell’autoironia
nel raffrontarsi e allo stesso tempo amarsi.
Se poi il gioco, seguendo il sorteggio dei tre contenitori, supponesse
che debba essere Lei la maniaca, il divertimento diviene
centuplicato: basta immaginare la donna che lotta contro il suo
uomo, lo sopraffà, lo lega al letto... e nel momento in cui dovrebbe
violentarlo si accorge che lui... non lui, “lui”... “quello”... non
reagisce.
Bene, in questo caso la nostra “piccola maniaca” oltre ad avere
avuto la vittoria su una “scuola di pensiero” che impone sia la donna
a dovere essere sempre violentata, si rende conto che per
violentare un uomo le pratiche della violenza maniacale divengono
lunghe: passano attraverso toccamenti, ritoccamenti, baci, bacini,
graffi e altro. Tutto finché il membro del suo compagno non arriva a
meritare la tanto sospirata violenza.
Anche in questo caso il resto è tutto un piacere da scoprire.
Il personaggio del Maniaco è servito per comporre un’altra scena
della commedia “Come farsi 248 amanti”, come abbiamo fatto per
“l’Idraulico”, la inseriamo, con la speranza che possa servire alla
nostra lettrice e al nostro lettore per sviluppare la propria fantasia.
Va da sé che i personaggi di una commedia sono strutturalmente
più completi, ma questo non esclude che in una casa un Lui e una
Lei, anche se non attori, non abbiano il diritto di “recitarsi addosso”.
