Page 38 - januapress

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Quando il sole cominciò a tramontare, si sedettero a mangiare, poi il padre gli
disse:
“Io torno a casa per vedere se c’è bisogno di me. Quando tornerò indietro
porterò altra roba da mangiare, ho visto che avevi appetito e hai finito tutto.
Ora stendi la coperta vicino alla carbonaia. Ti scalderà quando comincerai a
sentire freddo. Cerca di dormire. Tornerò presto.”
Giacomo non disse nulla e si preparò la coperta come gli era stato detto.
“Ma come” pensò “mi lascia qui da solo, mentre sta venendo notte. E se
arrivano i lupi? Oppure le anime dei morti? E se la legna prende fuoco e io
non riesco a spegnerlo? Sarà vero che torna presto, o avrà intenzione di
lasciarmi solo tutta la notte?” Questi e altri mille pensieri tormentarono
Giacomo, mentre tentava di prendere sonno. Non avrebbe mai osato rivelare
al padre che aveva tanta paura, e così lo guardò allontanarsi e venire
inghiottito dal buio della notte.
Il tempo trascorreva lento, i minuti sembravano ore.
Giacomo non riusciva a dormire, si appisolava e subito si risvegliava di
soprassalto. Nemmeno il calore della carbonaia riusciva a scaldarlo. Era una
notte senza luna e quando il sole lasciò definitivamente il posto alla notte, il
cielo si riempì di stelle.
Giacomo tentava di tenere gli occhi chiusi, ma sentendo crepitare la legna
della carbonaia, li aprì e guardò il cielo.
Una miriade di stelle si precipitò su di lui.
Dal cielo piovevano stelle dappertutto.
Erano migliaia di puntini luminosi che correvano in tutte le direzioni.
Giacomo dapprima non capì, poi si spaventò e cercò di coprirsi la testa con la
coperta per trovare un riparo.
Temeva di essere colpito.
Si mise a piangere, ma non c’era nessuno per abbracciarlo e tranquillizzarlo.
Aveva solo dieci anni e doveva comportarsi come un uomo. Ma era pur
sempre un bambino, un piccolo bambino sperduto sui monti. Se anche avesse
voluto correre a casa, non avrebbe trovato la strada e si sarebbe perso.
Era solo sotto la volta celeste.
Il padre, nel frattempo, era tornato a casa ed era sua intenzione lasciare
Giacomo solo per tutta la notte, avrebbe dovuto abituarsi a quella vita e
quello era l’unico modo per aiutarlo.