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E’ a diciotto anni che Bart viene portato in Italia per la prima volta dal nonno
Luigi
naturalmente in visita ai parenti sia della Val Graveglia sia di Leivi.
Sono gli inizi degli anni 60, Bart viaggia in aereo, un bel passo avanti rispetto
ai viaggi fatti dal nonno in nave ai tempi “degli emigranti”.
L’Italia in quel periodo si sta avviando verso il boom economico: Portofino,
non lontano da Chiavari, è uno dei simboli della Dolce Vita, ma le zone rurali
della costa ligure sono ancora arretrate. Bart è ospitato in casa di famigliari,
dove c’è acqua corrente solo in cucina e solo fredda, i gabinetti sono casupole
di legno accanto alla casa senza acqua corrente, e il vaso da notte è un
accessorio abituale nelle camere.
Una bella differenza dalle abitazioni che è abituato a frequentare a San
Francisco; però tutto gli appare un’avventura piacevole. La pasta fatta in casa,
i piatti cucinati nelle cucine affumicate delle case di campagna, questi sono
invece gli stessi che ha sempre visto cucinare in famiglia in America.
Ironia della sorte, Bart si impiega ventenne in una compagnia di linee aeree a
San Francisco, terrà questo lavoro fino alla pensione e avrà ancora molte
occasioni di volare in Italia durante la sua vita, portando con sé anche la
moglie Bonnie e figlie piccole, Chia (diminutivo di Chiavari) e Brianna.
Quando mi sono trasferita a Leivi da Milano, ho avuto modo di conoscere
molti aspetti della storia e delle abitudini locali delle zone adiacenti a Chiavari
ma non conoscevo bene la Val Graveglia. E’ stato Bart a farmela conoscere e
tuttora sorrido al pensiero che proprio lui, un americano, mi abbia aperto gli
occhi su uno scorcio di mondo della provincia italiana delle meno conosciute.
Ma quel versante di collina coperta di ulivi che guarda il mare e che si chiama
Leivi rimane per Bart il luogo dei suoi sogni. Lo vede come un angolo di
paradiso, dove la gente è buona, vive a ritmi calmi e in modo sano, coltivando
le tradizioni.
Purtroppo il mio arrivo nella vita di Bart, per quanto evento felice da un
punto di vista personale, lo fa ricredere di molte cose sulle abitudini italiane:
“Perché” - per esempio, comincia a domandarsi – “quando arrivo in Italia, o
arrivano le mie figlie a trovarmi, si deve fare visita a tutti i parenti e mangiare
abbondanti porzioni di ravioli di casa in casa, solo per non fare torto a
nessuno?”
E ancora: “Perché devo usare una zappa vecchia e consunta che non scava
più? Solo perché apparteneva al bisnonno e nessuno osa buttarla via e
rimpiazzarla con una zappa nuova?” …“Perché se devo costruire qualcosa,
sono costretto all’abusivismo, senza rispettare le giuste procedure e agire
pagando poi una multa di condono?”