Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. Vol I - page 17

Accanto ai religiosi troviamo, intenti ad accudire gli armenti, pastori
e mandriani della zona che, in cambio, ricevono parte del bestiame
e legna. Senza dubbio i religiosi che abitavano nell’abbazia di
Tiglieto non potevano far fronte a tutte le attività pastorali senza
l’aiuto di manodopera esterna: infatti da un documento del 1227
risulta che l’abbazia, nella grangia di Bosco, aveva un gregge
costituito da ben 1170 pecore. In questa occasione i pastori alle
dipendenze dei monaci vennero accusati dai contadini del comune
di Alessandria di far pascolare abusivamente l’immenso gregge in
territori vicini alla città. Inizia una lunga causa che poi si concluderà
a favore del monastero.
La donazione di Anselmo del Bosco
La prima necessità dei monaci è dunque di disporre di terreni da
dissodare per praticarvi l’agricoltura e ricavarne i prodotti con cui
vivere. I marchesi Del Bosco sono gli interlocutori e i mecenati
ideali. Il 27 agosto 1231 Anselmo assistito dalla moglie Adalasia e
dai figli Guglielmo e Manfredo fa atto di donazione ai monaci del
“bosco chiamato Tiglieto con l’area di pertinenza, precisa ancora
Ottonello nella ricostruzione di quei lontani avvenimenti e di tutti i
monti che piovono acqua verso il monastero, nonché di terra
arabile, vigna e case nei fondi di Bosco (Marengo), Ronco, Crosa,
Campale (Molare) e Varazze”. Questo, secondo l’autore, è il vero
atto di Fondazione della Badia di Tiglieto, in quanto formalizza per i
cistercensi le donazioni avute dai marchesi.
I monaci, oltre a lavorare la terra e a governare il complicato e pur
semplicissimo sistema di gestione delle aziende dipendenti, tramite i
conversi vivono in comunità nell’abbazia secondo la severa regola
dei santi Benedetto e Bernardo, che prevede la preghiera in
comune nelle diverse ore del giorno e della notte e l’ organizzazione
del lavoro come elemento propulsore dei nuovi monasteri, i quali
diventano centro di diffusione di un nuovo modello economico,
sostenuto, oltreché dal costante lavoro umano, dall’ innovazione e
dall’introduzione di tecnologie appropriate. (L’Abbazia Cistercense
di Santa Maria di Tiglieto” . -Assoc. Culturale San Donato –
Varazze).
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