Come farsi 248 amanti l'anno - page 15

Permettete alle vostre dita di ispezionare il corpo che amate e che
non riconoscete più...
Nota: abbassamento graduale delle luci e dei volumi della voce, fino
ad arrivare al buio più completo e al silenzio più totale. Ovviamente
le sagome dei corpi di Aba e Ale, viste attraverso il telo bianco dallo
spettatore, sono semplici manichini di cartone della loro silhouette;
questo per permettere agli attori il cambio dei costumi necessari per
la seconda scena. L’ improvvisa accensione delle luci ci catapulta
automaticamente nella seconda scena -nel breve spazio di secondi-
con le luci che si aprono lentamente.
Scena Seconda
Casa di Aba ed Ale
L’ambiente riproduce un monolocale che comprende un angolo
cottura, un letto, un armadio-a-muro, un angolo salotto, tutto
sagacemente equilibrato secondo gli attuali bilanciamenti
dell’architettura d’interni. Si nota anche una porticina che conduce al
bagno (che non si vede, perché si tratta di una quinta) e la porta
d’ingresso (altra quinta). Nel momento in cui le luci d’ambiente
(notturno) si riaccendono, Ale e Aba sono a letto: stanno dormendo.
Questa scena è tutta giocata sulla mimica e gli spostamenti dei
corpi; e svolta nel completo silenzio (questo per sottolineare la
monotonia di un matrimonio che si trascina perseguendo i canoni di
una routine quotidiana ben collaudata nel tempo).
Dopo alcuni attimi di silenzio suona la sveglia: lo spettatore udrà
soltanto la voce di Aba registrata nella segreteria della sveglia
stessa; una musica di fondo commenterà le azioni che i due
compiono.
Voce di Aba registrata:-
Buon giorno. Sono le sette e quindici.
Sveglia poltroni. Il mattino ha l’oro in bocca. La tua casa editrice ti
aspetta, Ale. E tu, Aba, devi finire di correggere il saggio di critica
d’arte. Su. In piedi (segue musica di fondo).
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