Nelle tre sale possono trovare posto circa 70 persone, vezzeggiate in un
ambiente accogliente e famigliare dal sapore antico; nel corso della sua storia,
Cicchetti 1860 ha ospitato personaggi del calibro di Sandro Pertini, con ogni
probabilità il Presidente della Repubblica più amato della storia del nostro paese;
ancora oggi non è raro imbattersi in personalità della scena cinematografica o
televisiva oltre che politica.
Senz’ombra di dubbio, l’avventore più celebre a varcare la soglia di Cicchetti
1860 è Giuseppe Garibaldi, il cui tavolo fa ancor oggi bella mostra di sé
all’interno dei locali.
Garibaldi frequentò l’osteria durante la preparazione della Spedizione dei Mille,
la campagna militare che portò alla sconfitta del Regno delle Due Sicilie, alla sua
dissoluzione e, successivamente, alla sua annessione al Regno di Sardegna, un
passo cruciale nella creazione del Regno d’Italia.
Nella notte fra il 5 e il 6 maggio, assieme a poco più di un migliaio di volontari,
Garibaldi salpò dal celebre scoglio di Quarto a bordo di due vascelli (il Piemonte
e il Lombardo) alla volta di Marsala. In Sicilia trovò l’appoggio da parte della
popolazione contadina, in lotta contro i Borbone e speranzosa che l’intervento
di Garibaldi potesse migliorarne la condizione.
Parallelamente all’avanzata garibaldina dalla Sicilia verso nord, le truppe
piemontesi del Regno di Sardegna avanzavano verso sud, sconfiggendo l’esercito
pontificio nella Battaglia di Castelfidardo (Ancona), annettendo così anche le
Marche e l’Umbria.
Nella storia del nostro
paese, questo episodio
rappresenta
senza
dubbio quello cruciale,
con il referendum del
21 ottobre 1860 a
sancire l’unione fra il
Regno delle Due
Sicilie, liberato dai
Borbone, e il Regno di
Sardegna.
Con
l’incoronazione
di
Vittorio Emanuele II
il 17 marzo 1861,
nacque
il
Regno
d’Italia.
