Liguria e ospitalità - page 19

Tornando a Quinto e al ristorante Cicchetti 1860, il menu propone i piatti più
caratteristici della tradizione locale: dalle verdure ripiene alle lasagne al pesto, dal
tipico minestrone alla genovese alla cima, una caratteristica pietanza composta da
una “tasca” di carne di vitello ripiena dei prodotti tipici dell’agricoltura ligure.
Non avendo a disposizione un territorio particolarmente adatto ai pascoli, i liguri
hanno saputo sviluppare una cucina a base di pesce e di erbe, selvatiche o
coltivate. È proprio da questa esigenza che nasce il pesto, una salsa a base di
basilico impiegata per condire la pasta o aggiunta al minestrone, un piatto
principalmente autunnale a base di verdure fresche.
La carta dei vini offre
una vastissima gamma
di scelta, che oltre alle
produzioni locali di
entrambe le riviere
(come Vermentino e
Pigato fra i bianchi e
Rossese
di
Dolceacqua fra i rossi)
include
una
tale
quantità di bottiglie da
permettere il perfetto
abbinamento
fra
piatto e bicchiere; si
spazia infatti dalle più
apprezzate etichette
nazionali (dal Nero
d’Avola
al
Gewurztraminer,
passando per la Toscana del Sangiovese e la Barbera d’Alba) a quelle straniere,
come il Mouton Cadet di Bordeaux e il Souternes, come accompagnamento per
il dessert.
Una cena che si rispetti non può che finire con un amaro: la tradizione vuole che
il nome del ristorante sia dovuto proprio all’abitudine di servire “il cicchetto”
(Camatti, un’altra produzione regionale) al banco, lo stesso banco che da
generazioni accoglie i clienti di uno dei ristoranti più caratteristici della città.
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