Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. - page 105

e rifatto il pavimento danneggiato. Le altre bombe, oltre la metà
finiscono in mare ed oltre la metà di quelle cadute in terra non
esplodono. Sono tuttavia colpiti l’orfanotrofio, l’ospizio, l’ospedale
civile e una parte del centro cittadino, causando la morte di 41
persone. Un altro bombardamento si ha alle ore 22 del 31 dicembre
1944 da parte di un aereo anglo-americano “Pippo” che colpisce
Villa Michele , nelle vicinanze della funivia. Questo aereo,
battezzato “Pippo”, ogni notte passa e ripassa sulla città sganciando
una o due bombe allo scopo di spaventare e disturbare la
popolazione civile.
E’ necessario ricordare anche chi si è sacrificato e di cui è rimasta
una lapide a ricordo che nessuno si sofferma a leggere in questa
civiltà egoista. Nel quartiere di S. Anna e precisamente vicino al
ponte che supera il Boate c’è una lapide a ricordo di due giovani qui
fucilati il 5 novembre 1944. Uno dei due si chiamava Cimorri
Filiberto ed era di Livorno.
Il 23 aprile 1945, Rapallo insorge contro l’occupazione nazifascista,
anticipando quella liberazione che due giorni dopo tutto il paese
conseguiva. E’ nel pomeriggio del 23 aprile che a S. Pietro di
Novella, si riuniscono quanti erano in contatto col Comitato di
Liberazione Locale che, con azione di sorpresa e con l’appoggio di
forze partigiane appartenenti alle formazioni “Giustizia e Libertà”
riescono ad impadronirsi della città anche se forti presidi tedeschi
sono presenti a Montallegro, a Portofino Vetta e a Ruta
Non mancano gli scontri a fuoco. Nella notte, in Corso Colombo,
sorpresi dalle SS tedesche che fingevano la resa, cadono fucilati
contro il muro antisbarco i partigiani Roberto Pendola, Ugo
Campodonico, Giuseppe Marzullo, Angelo Mascheroni e Guido
Vallero. A loro si aggiungerà Edoardo Giusto che non sopravviverà
alle ferite. Un altro episodio di fuoco si ha in piazza Garibaldi dove
trova la morte Giovanni Pittau.
Il mattino dopo, andati via i tedeschi, l’avv. Giovanni Maggio,
designato da tutte le forze politiche, s’insedia in Comune come
Sindaco.
Tuttavia una colonna nazifascista di 5000 uomini, in pieno assetto di
guerra, arretrando coll’avanzare degli alleati, si attesta alla galleria
delle Grazie, minacciando Rapallo. L’arciprete di Rapallo, Mons.
Orazio Ratto e altri sacerdoti intavolano delle trattative per evitare
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