Il Trattato Italo-Jugoslavo
          
        
        
          Il 12 novembre 1920 viene firmato a Rapallo il trattato tra Italia e
        
        
          Jugoslavia che definisce i confini italiani col nuovo stato, sorto con
        
        
          la disfatta dell’impero austro-ungarico. Il 7 novembre la delegazione
        
        
          italiana, guidata dal ministro degli esteri Carlo Sforza, dal ministro
        
        
          della guerra Ivanoe Bonomi, dall’ammiraglio Acton e dal generale
        
        
          Badoglio, giunge a Rapallo, mentre il Presidente del Consiglio
        
        
          Giolitti giungerà successivamente per la firma del trattato. La
        
        
          delegazione jugoslava, capeggiata dal Presidente del
        
        
          17 novembre 1920. Il Pres. del Consiglio Giolitti firma il trattato
        
        
          italo-jugoslavo
        
        
          Consiglio Vesnic, dal ministro degli esteri Trumbic e da quello delle
        
        
          finanze Stojanovic. I colloqui tra le due delegazioni si svolgono a
        
        
          Villa Spinola di S. Michele di Pagana e solo alle ore 23,45 del 12
        
        
          novembre   1920 si giunge alla firma del trattato che attribuisce
        
        
          all’Italia Zara e le isole di Cherso, Lussino, Lagosta e    e Pelagosa
        
        
          mentre le altre isole e la Dalmazia restano al nuovo Regno di
        
        
          Jugoslavia ad eccezione di Fiume.
        
        
          
            Villa Spinola dove fu firmato il trattato tra Italia e  Jugoslavia
          
        
        
          
            (in una foto d’epoca)