Il vino: storie di uomini. di terreni, di vitigni e di vigneti - page 5

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LaFamigliaGondi
Secondo la tradizione, i Gondi discendono dalla Consorteria dei
Filippi, che Dante, nella Divina Commedia, pone nel XVI canto del
Paradiso e annovera fra i più antichi abitanti di Firenze.
“Io vidi li
Ughi e vidi i Catellini, Filippi, Greci, Ormanni e Alberichi, già nel
calare, illustri cittadini”
(Paradiso, XVI, 89-91)
Braccio Filippi fu investito nel 787 della carica di Cavaliere da Carlo
Magno.
Lo stemma Gondi presenta un braccio che impugna una mazza
d’arme, che sovrasta lo stemma, vero e
proprio, con due mazze d’arme a
croce di Sant’Andrea con sotto il
cartiglio che reca il motto di famiglia
“non sine labore”.
Lo stemma ricorda quindi le loro
origini guerriere.
Capostipite della casata, che prese
il nome di Gondi, fu Orlando di
Bellicozzo, discendente di Braccio
Filippi, che nel 1197 fece parte del
consiglio del Comunedi Firenze.
Originari del Mugello, e precisamente di
San
Cresci in Val Cava, raggiunsero a Firenze le
più alte cariche, 18 priori tra il 1436 e il 1530, fino a quella suprema
di Gonfaloniere di Giustizia, mentre in provincia furono Podestà o
Governatori di diversi città quali Prato, Pistoia, Pisa, Livorno, ecc.
Giuliano il Vecchio, agli inizi del XV secolo fu mercante, battiloro e
banchiere. Nel 1455 si trasferì nel quartiere di Santa Croce dove
acquistò una casa daGirolamoGiugni, successivamente ne comprò
altre attigue, che fece demolire per costruire il palazzo di famiglia,
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