Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. - page 5

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Arenzano. Conosciamo solamente alcuni rinvenimenti casuali, uno
dei quali è costituito da una muratura definita: “di fattura assai
antica”, affiorata durante lavori di scavo per la costruzione di unità
abitative (in tempi molto recenti), in prossimità della foce del torrente
Cantarena. Secondo Carlo De Negri, questa muratura, faceva parte
di un’antica banchina. L’aver datato come appartenente all’età
romana i resti di essa non è suffragato da indagini accurate da parte
della Soprintendenza per i Beni Archeologici che evidentemente
non ha confermato l’ipotetica datazione ne l’esistenza stessa della
banchina, che per altro non viene mai citata in documenti ufficiali
ma solo da testimonianze non sempre verificabili. Visto l’interagire
di Arenzano con gli insediamenti limitrofi è ipotizzabile la presenza
di un itinerario che già in epoca romana lo collegasse con Crevari; Il
tracciato, situabile a quota 120 m (s.l.m.), univa Arenzano a Voltri
senza però raggiungere l’attuale centro del paese.
Probabilmente si seguiva una via più interna che si avvicinava al
mare solo nei tratti in cui la scogliera non impediva di raggiungere
direttamente la costa. L’esistenza di questa strada è realistica: non
è la via Aurelia
come attualmente è
denominata, ma la
via Emilia Scauri.
Secondo il geografo
Strabone la via
Emilia
Scauri
arrivava a
Vada
Sabatia
l'odierna
Vado
Ligure,
presso
Savona, e poneva
l’inizio di tale strada
a Luna (Luni);
questa non è quindi
una prosecuzione
Via Aemilia Scauri
della Via Aurelia, che terminava a Pisa, ma era un ulteriore
collegamento tra Roma e le Gallie attraversando la Liguria da
levante a ponente. Anche se la Via Aurelia era stata prolungata da
Vada Volaterrana, i romani per proseguire da Pisa verso la Liguria,
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