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tranquillo per piccoli bagnanti e approdo sicuro per tanti vaporetti
che accompagnano turisti alle 5 Terre o Portofino.
Il benessere degli anni ‘60 si ritma così sul rumore degli zoccoli di
legno, sugli ombrelloni-cabina piantati nella sabbia, sugli enormi
salvagenti gonfiabili portati dai poco esperti nel nuoto. Il mondo
corre verso un
benessere ignoto
ed ora aperto ai
molti: nasce il
desiderio di avere
una propria casa
per
vacanze.
L’edificazione
si
estende a macchia
d’olio: i nuclei,
lontani tra loro,
che
hanno
costituito l’antica
Lavagna vengono
raggiunti ed inglobati dalla crescente cementificazione. Il quartiere
della Madonna del Ponte, ad ovest, con i nuovi collegamenti verso
l’autostrada e ad est la linea costiera verso Cavi con la creazione
del quartiere di Arenelle costituiscono ormai un tutto unico con il
borgo.
Il territorio non contiene più solo la cultura e la storia locale ma si
mescola con tradizioni differenti: s’impone la necessità di far
conoscere, a chi viene a stabilirsi nella seconda casa, la storia, il
passato e quelle tradizioni che si stanno perdendo in forza del
cambiamento della vita stessa e delle diverse esigenze che
premono.
Lavagna non ha più solo il suo mare. La necessità di proteggere la
costa edificata, il desiderio di allargare i rapporti umani al
Mediterraneo hanno creato un grande porto turistico ove prima
erano i pennelli di protezione. Vi è chi crede nell’opera come
veicolo di progresso economico e chi dubita o è contrario in nome di
una storia marinara passata.
Oggi le molte imbarcazioni, dalle più piccole ai più moderni natanti,
che si dondolano tranquille nello specchio acqueo consentono ai
proprietari di godere, durante le uscite in barca, di un panorama
