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LAVAGNA NEL PRIMO E SECONDO DOPOGUERRA
Lavagna mostra ora
un
suo
aspetto
differente: si sono
aggiunti monumenti di
prestigio
che
ricordano sia chi ha
donato le somme
necessarie,
sia
personaggi
della
storia.
Cristoforo
Colombo ha un suo
monumento che per
molte ragioni subirà
diversi spostamenti e
i caduti della prima
guerra mondiale sono
ricordati
in
una
grandiosa
opera
innalzata al centro
della nuova piazza
Vittorio
Veneto.
Anche
quest’opera
riassume le continue
Monumento ai Caduti
liti e differenze d’opinione vissute all’interno dell’amministrazione
comunale. Per molti anni non si prende la decisione di ricordare i
tanti concittadini caduti sui vari fronti della guerra. I capitali per
l’edificazione sono derivati da raccolte tra Lavagnini in Argentina, da
lasciti testamentari o donazioni. Il monumento segna la nuova
espansione del borgo.
Non più a ponente ma verso levante ove la stazione ferroviaria si
apre su un nuovo spazio da definire e ridisegnare. E’ il momento di
edifici tipicamente richiamati al periodo fascista: gli anni ’30 sono
per Lavagna un impegno costante all’abbellimento dell’esistente e
alla creazione di nuove strutture anche viarie in direzione della
collina.
