Il vino: storie di uomini, di terreni, di vitigni e di vigneti - page 4

Nel mese di Gennaio iniziavano i lavori di potatura della vigna
seguendo rigorosamente il periododella luna vecchia.
In primavera si concimava e si lavorava amano la terra.
Il mese di Maggio era interamente dedicato a “sciarmentare”, cioè la
pratica che permette alla pianta di prendere aria eliminando i tralci
verdi in eccessoe le foglie d’intralcio alla luce solare.
In questi mesi si iniziavano a fare i pochi trattamenti per mantenere
sana la pianta, ma le
malattie erano poche e non
troppo insistenti come ai
giorni nostri.
Si usava solo lo zolfo
asciutto per combattere
l’oidio e un liquido inglese
per la famosa peronospora,
che se colpiva poteva
spogliare la pianta delle
foglie e far seccareaddirittura i grappoli.
Dopo la calura estiva, giungeva il momento della vendemmia: era
una festa, dopo un anno di duro lavoro finalmente si raccoglievano i
frutti, enon solo in sensometaforico.
I grappoli raccolti
venivano messi in
conche, recipienti di
plastica squadrati e
leggeri,
che
avevano sostituito
le
vecchie
“cornude", recipienti
ovali in legno molto
pesanti, che nei
decenni precedenti
venivano attaccati
alle mule per il
trasporto delle uve
in cantina.
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