Il vino: storie di uomini, di terreni, di vitigni e di vigneti - page 9

I muri di cemento presero il posto di vecchi muretti a secco
esclusivamente di pietra locale. Il cambiamento fisico della nostra
terre funotevole, e comportò ancheun cambiamento culturale.
La campagna stava perdendo la sua armonia con la natura, le
strade di terra battuta venivano ricoperte da cemento per agevolare
il transito dei veicoli, le linee elettriche e telefoniche con i loro pali in
mezzo a campagneeboschi, prati, spuntavano dappertutto.
Case nuove, ville, magazzini furono costruiti accanto alle vecchie e
caratteristiche casettedi campagnaeai casoni in pietra.
Il cemento stava prendendo il posto della terra.
La mia famiglia iniziò a dedicarsi alla cultura dei fiori, ben redditizi
fino agli anni Novanta, periodo in cui la floricoltura nella nostra zona
entrò inuna profondaed irrimediabile crisi ancora oggi presente.
A causa delle spese di produzione sempre più alte e dei guadagni
in vertiginosa discesa, i contadini cercarono di trovare alternative
possibili.
In quegli anni il vino stava tornando a diventare un prodotto
ricercato e apprezzato da un pubblico sempre più numeroso e
sempre più colto che metteva al primo posto la qualità, non solo
nella nostra zonama in tutta Italia.
Era forse l’unico settore agricolo che non sentiva la crisi
dell’agricoltura.
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