Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. - page 6

Visto dall’alto, il territorio appare totalmente antropizzato. Non
esistono più i molti orti e le coltivazioni che, nei secoli, avevano reso
famosa la zona per le produzioni agricole di limitata quantità ma
d’indubbio valore nutritivo e commerciale. Ora appare un insieme
disomogeneo di case i cui tetti non rimandano certo alla
denominazione del paese “Lavagna” terra un tempo delle ardesie
ed ora un misto di edifici dai quali si possono comprendere le varie
epoche di urbanizzazione.
Si passa dall’antico borgo, ancora stretto tra viuzze e vicoli, alle vie
più ampie fronteggiate da pretenziose ville la cui caratteristica
“torretta” riporta alle costruzioni d’epoca americana, conseguenza
del rientro di chi aveva fatto fortuna nelle Americhe. Attraverso
l’edificio di famiglia, modificato sull’esistente o costruito ex novo, si
voleva rendere evidente la potenza economica raggiunta.
All’esterno di tali zone urbane l’impatto è con l’edificazione del
periodo conseguente il benessere post seconda guerra mondiale. E’
un insieme di grandi edifici, anonimi e di scarso o nullo valore
artistico: si tratta in genere di seconde case volute da chi, dopo una
vita di lavoro nelle città del nord, ha pensato di ritagliarsi uno
spicchio di Liguria in cui vivere la propria vecchiaia o la vacanza in
famiglia.
Cosi’, snaturata e dimentica del proprio passato, Lavagna è oggi
una cittadina (solo alla fine del secolo XIX le è stato conferito il titolo
di “città”) che trae profitto solo dal suo mare, come bellezza naturale
e come possibilità di balneazione estiva o diporto.
Scendiamo a vedere da vicino la storia e la tradizione di questa
terra percorrendo le antiche “crose”, i ripidi sentieri creati nei secoli
per il comodo del viaggiatore e degli abitanti, riuniti in piccoli
agglomerati e frazioni sulle pendici della collina.
Il sentiero da percorrere è chiuso tra alti muri costruiti a secco
utilizzando l’ardesia, o meglio, quegli scarti della pietra nera che non
potevano avere un interesse economico. Con essi si creavano le
recinzioni delle piccole particelle territoriali di proprietà, si
costruivano gradini per le scale che avrebbero congiunto il sentiero
alle piane coltivate: tutto stretto e ripido, ricavato sostenendo piccoli
“seggi” e terrazzamenti dai quali ottenere con fatica la maggior
quantità possibile di prodotti agricoli. Ecco che allora si presenta il
tipico paesaggio della Liguria: alberi d’olivo altissimi e posti a
distanza ravvicinata per sfruttare il territorio non in ampiezza ma in
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