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ripartire, con una piccola salita che dirige i passi tra altri muri e
case. Qui la storia ci viene incontro, inaspettata, nelle vicende
dell’edificio detto un tempo “Ricolfago”.
Una costruzione poco appariscente, racchiusa tra spessi muri ma
che ebbe importanza nella vita di Lavagna per le vicende dei suoi
proprietari, imparentati con l’antica aristocrazia genovese. Geronima
Doria, vedova di Gio Batta Franzoni, aveva sposato in seconde
nozze Giovanni Ricolfi ex frate Alessandro. Questi era un monaco
benedettino noto col nome di “frate Bernardone” nei circoli politici
come fautore dei giacobini e capo del movimento rivoluzionario.
Ottenuta la dispensa dal papa Pio VII, nel 1803, alla nascita del
figlio, Giovanni aveva sposato Geronima, morta di parto. Il figlio
nato dal loro matrimonio ebbe nome Giuseppe G.B. Tito. Sposatosi
con la poetessa Luisa Lazzotti, vivrà nella casa che, appunto,
prenderà nome di Ricolfago. Sarà Luisa Lazzotti a comporre l’ode in
occasione dei festeggiamenti organizzati in Lavagna alla metà del
secolo XIX in onore dell’ultimo reverendo Fieschi nominato
cardinale di santa romana Chiesa.
La Valle dei Berissi
