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del cammino le lastre,
spesso a formare gradini e ai
bordi schegge o piccoli
blocchi infissi in verticale nel
terreno
a
permettere
l’assorbirsi
dell’acqua
piovana e il
deflusso verso canalette o
piccoli
beudi
utili
all’irrigazione.
Monte San Giacomo, con le
sue innumerevoli cave,
antiche e moderne, è ormai
alle spalle e, tra vallette e
piccoli tornanti del sentiero
appare ogni tanto qualche
slargo su cui si aprono
accessi a case contadine.
Segnalati da pilastrate in ardesia, spesso intonacate
e con i segni degli antichi colori,
racchiudono cancelli chiusi, destinatia
mantenere segreta e privata la vita degli
occupanti l’abitazione. La vita si
svolgeva tutta all’interno della propria
casa: le famiglie erano costituite da clan
familiari che condividevano le
medesime attività o si ritrovavano per le
feste generalmente di carattere
religioso.
Improvvisamente il sentiero si biforca e,
da un lato mena a un luogo caro alla
popolazione: tra gli alberi appare lo
svettante campanile di una chiesa.
I cancelli di casa
Affacciata dalla collina sul mare, la vista spazia su uno dei panorami
più belli del golfo Tigullio: dal promontorio di Portofino all’”isola” di
Sestri Levante.
