Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. - page 120

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Angelo De Mari venne vendicato dal figlio Ansaldo, che, a seguito di tale
atto, fu esiliato come previsto dalla legge del tempo. Infatti la “Coniuratio”
dei Consoli (una sorta di parlamento) aveva stilato una serie di regole, al
punto X di essa si legge: “ se qualcuno, uomo o donna, intenzionalmente
commetterà un omicidio contro un uomo della nostra compagnia, o contro
qualcuno di quelli che non furono chiamati a far parte della nostra
compagnia, o che noi non abbiamo ritenuto essere utile che vi entrasse,
quell'omicida lo manderemo in esilio e distruggeremo tutti i suoi beni.....”.
Ansaldo divenne poi uno strumento nelle mani dell'Imperatore Federico II,
capo dei ghibellini italiani, il quale condusse una ventennale vittoriosa
guerra contro il Papa Innocenzo IV (Sinibaldo Fieschi dei Conti di
Lavagna) ed i suoi sostenitori guelfi.
Attilia, la fondatrice di Valle Christi
Attilia (o Altilia) Malfante, vedova del Console Angelo De Mari, addolorata
per questi tragici eventi decide di ritirarsi a vita monastica, ed il 29 Aprile
1204 ottiene dall'Arcivescovo di Genova Ottone Ghilini il permesso di
fondare, insieme ad
un'altra
nobile
genovese, indicata nei
documenti solo con il
nome
di
Tibia
(probabilmente legata
da vincoli di parentela,
forse la sorella), un
Monastero dove trovare
pace e tranquillità nella
preghiera.
L'istituto del Monastero
si conforma alla regola
cistercense e viene
posto sotto la diretta
giurisdizione della Santa Sede, esentandolo così dalle tasse imposte dalla
Curia Genovese, puntualizzando che non abbia a ledere i diritti della
Parrocchia di Rapallo, ne quelli delle chiese vicine, stabilendo inoltre un
canone annuo di quattro soldi per la Sede Vescovile Genovese e pari
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