Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. - page 121

contributo al capitolo dei Canonici della Cattedrale e dell'Arciprete di
Rapallo; l'Arcivescovo Ottone Ghilini, loda la generosa iniziativa delle due
nobildonne, accetta ufficialmente la donazione, con atto stipulato da
Oliverius Notarius.
In un documento datato 7 Aprile 1206, si legge che l'Arcidiacono di
Rapallo lascia alle suore di Valle Christi 7 lire genovesi, e questo
conferma che il Monastero era già abitato dalle monache, per cui se ne
deduce che fu edificato in un tempo brevissimo, dato che erano passati
solo due anni dalla donazione.
Attraverso la lettura dei documenti e delle notizie inerenti la storia del
Monastero si comprendono la vita e gli interessi delle monache a quel
tempo: vendevano, acquistavano ed affittavano terreni, uliveti e querceti;
comperavano cereali dai loro fornitori per le esigenze della comunità
religiosa; possedevano greggi di pecore con gli agnelli, arieti e
quarantacinque capre affidate ad un custode, certo Guirardo De Axero,
che si impegna a custodirle mediante un contratto stipulato con le suore .
Il Monastero di Valle Christi raggiunge il massimo splendore tra il XIV ed il
XV secolo, nel 1464 la buona disponibilità di denaro permette di
contribuire al finanziamento della spedizione contro i corsari saraceni nel
Mediterraneo.
Il Monastero e la sua importanza
Nell'anno 1502, il Monastero viene tassato per lire nove e soldi dieci, cifra
discreta per l'epoca, ciò dimostra che era considerato facoltoso.
Si trovano poi notizie curiose, come quella datata 25 Giugno 1250, in cui
Papa Innocenzo IV (Sinibaldo Fieschi dei Conti di Lavagna) scrive
all'Abate di San Benigno ed al Prevosto di Santa Maria delle Vigne,
affinché si provveda per le offese arrecate a Baldizzone Cane dalle suore
di Rapallo. Sarebbe interessante sapere di che offese si tratta e la
motivazione.
Curiosa è pure la vicenda datata 1275, in cui, certa Adalasia Doria fa un
lascito testamentario al monastero di diciassette lire di genovini a
condizione che le monache si rinchiudano entro l'anno, altrimenti il lascito
sarebbe stato ridotto a dieci lire, questo ci fa supporre un certo
allentamento della regola di clausura da parte delle monache.
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