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trasporto dell’altare e della devozione di San Rocco nella Chiesa
parrocchiale. Il seguito della soppressione della Chiesa di S. Rocco,
la nuova Chiesa fu edificata in un luogo chiamato “Sagrà”, ma
anche questa fu demolita per un cedimento del terreno. Si
procedette pertanto alla costruzione dell’oratorio dell’Immacolata e
in seguito all’attuale Chiesa, che nel 1500 apparteneva alla Pieve di
Rovegno. Nel 1622 la Parrocchia di Propata faceva 600 anime,
mentre nel 1668 ne contava circa 500, suddivise in 100 fuochi, di
cui 30 a Propata, 10 a Casone, 30 a Gravi e 30 a Bavastrelli.
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Da un altro documento del 1660, troviamo un ricorso del rettore don
Francesco Guano e dei massari della Chiesa, verso il principe Doria
che imponeva una tassa sui terreni della stessa. In questo
documento, il rettore sostiene che tali terreni erano stai donati alla
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Visita di Mons. Settala – da “
Storia dei Comuni e delle Parrocchie della Diocesi di
Tortona”
di Mons. C. Goggi
