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Nell’estate del 1944 i partigiani della Terza Divisione Liguria,
sfuggendo ad un rastrellamento dei nazifascisti, si spostarono dalla
Val d’Aveto all’alta Val Trebbia, insediandosi anche nella zona del
M. Antola. In questo frangente la Divisione prese il nome di
“Chichero” con a capo il mitico Aldo Gastaldi “Bisagno”. La sede del
comando s’insediò alla Casa del Romano che pur appartenendo al
Comune di Fascia, si trova a pochi metri dal Comune di Propata,
per cui i fatti ivi avvenuti è come se fossero successi anche in
questa circoscrizione dove alcuni anni fa è stato aperto il Museo
della Resistenza.
La Divisione Chicero
fu
inizialmente
composta
da
tre
Brigate Garibaldi tra
cui
la
“Jori”,
comandata da “Croce”
Stefano
Malatesta,
che
assumeva
il
controllo della zona
Torriglia-Antola
incluso
anche
il
Comune di Propata.
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Il Municipio
Dopo aver descritto il modo in cui si erano organizzate le formazioni
partigiane sui nostri monti, ritengo doveroso citare alcuni fatti d’arme
avvenuti nella nostra zona ed estrapolati dal libro di Elvezio Massai
“Santo” – I RIBELLI DELL’ALPINO – Le Mani Ed. 1996–14 ottobre
1944 –Pag. 75 –
Come succede spesso in certi mesi e a certe altitudini, nel cielo
limpido e terso, appaiono improvvisamente nuvole basse che
formano banchi di nebbia in continuo movimento. Quella mattina,
alcune pattuglie ci avevano avvisato che da Torriglia i nazifascisti
formati da alpini della Monterosa, da brigate nere e da tedeschi si
dirigevano verso le nostre postazioni. I miei uomini agli ordini di
“Reggio”, che mi aveva sostituito quando ero rimasto ferito,
abbandonati gli zaini e le coperte nella cascina di Varni,
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GIORGIO GIMELLI –
“Cronache militari della Resistenza in Liguria” –
Vol. II - 1969
