Nel 1945 si affiancava al padre Augusto Alessandro il figlio Ugo,
reduce dalla guerra e laureato in agraria, che collaborava con lui
nella grande ricostituzione viticola post-bellica, assumendo
gradualmente la direzione di Capezzana. Era il periodo di
transizione fra la mezzadria e la conduzione diretta. Le piccole
vigne poderali venivano sostituite da grandi vigne collocate nelle
posizioni e nei terreni più adatti. Anche se allora le caratteristiche
delle macchine non consentivano più di piantare i filari con interfilari
di 1,80 o 2 metri, ma obbligavano a piantare a 2,80 – 3 metri, nella
Tenuta di Capezzana si tentava di non scendere mai al di sotto dei
4000 ceppi per ettaro, piantando viti abbinate.
Oggi siamo nel pieno della nuova ricostituzione viticola: le macchine
utilizzate lavorano in interfilari più stretti con impianti che vanno
dalle 6.000 alle 10.000 piante per ettaro.
Attualmente l’azienda ha
una superficie di 650 ettari: 80 sono coltivati a vigneto, e 140 a
oliveto.
Il centro aziendale è costituito dalla villa padronale, la fattoria, la
cantina storica, la cui porzione più antica risale al ‘500, unmoderno
frantoio ed una ampia vinsantaia, collocata sopra la cantina. La