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E quali migliori condizioni mi si potevano offrire -per
alleggerire le parti didascaliche- se non quelle suggerite
dai “giochi” parateatrali”?
Il lettore avrà modo di fingersi attore di sé stesso nelle
situazioni proposte; e poiché la concezione dominante di
tutto lo scritto non vuole cadere in prospettive di analisi “al
femminile” o “al maschile”, spesso si troverà nell’illusione
di leggere pagine scritte da una donna, altre volte pagine
stese con la caparbia irruenza dell’uomo, altre ancora con
l’illetteratura pretesa dalla documentazione del vissuto.
Comunque va chiarito che questo mio testo è il materiale
raccolto per scrivere una commedia che ha titolo “Come
farsi 248 amanti all’anno.”, un lavoro che si serve
dell’amore come base, e del gioco teatrale come
svolgimento.
Considerandolo un “ canovaccio” di lavoro teatrale, nel
mio “manuale minimo”, suggerirò al lettore gli spessori del
“gioco” e inserirò nella presente pubblicazione, solo per
osannare l’ironia, alcuni momenti risolti teatralmente
nella loro completezza, in modo che chi mi legge possa
esplicare la propria fantasia.
Mi auguro solo che il lettore si diverta a leggere proprio
come io mi sono divertito a scrivere.
L’autore.
