Giochi in amore - page 22

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capitolo 4
Le tecniche del gioco
Dopo avere a lungo riflettuto su quanto è stato esposto nei
precedenti capitoli, prepariamo tre piccoli contenitori trasparenti;
spieghiamo al nostro partner che esistono in quanto elementi di un
gioco dettato dalla bambina (bambino) che c’è in noi, e
predisponiamo dei piccoli foglietti di carta; sveliamo il significato di
questi elementi: essi sono strumenti base di un normalissimo
sorteggio.
In un primo foglietto scriviamo un tema di gioco.
Facciamo un esempio: “il gioco del dottore” (proprio quello che la
stragrande maggioranza aveva consumato nell’infanzia coi
compagni e compagne).
Pieghiamo attentamente il foglietto, tanto da renderlo anonimo, e lo
lasciamo cadere in un primo contenitore.
Su un altro foglietto scriviamo: “lei”, in un altro “lui”, e depositiamo i
due foglietti nel secondo contenitore. In effetti ogni foglietto indica
chi “decide” il gioco, cioè “lei” sta per “lei fa il medico e lui
l’ammalato” e viceversa. Si preferisce usare il verbo decidere
perché lo stesso foglietto servirà per altri giochi.
Prendiamo ancora un foglietto e scriviamo: “un quarto d’ora”, poi un
altro: “mezz’ora”; un altro ancora: “un’ora”... e così via fino ad
arrivare a “due ore”, e infine “tutta la notte”, o “tutto il pomeriggio”, o
“tutta la mattina”.
Questi foglietti li poniamo nel terzo contenitore che risulta così
completo.
A questo punto spieghiamo al nostro partner che tutti quei foglietti
creeranno combinazioni di giochi d’amore e lo invitiamo a scrivere di
suo pugno un gioco.
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