Al momento giusto, il fratello, un gobbo, si presentò come amico
intimo di Scotti. Trovai una persona rozza ed ignorante, un individuo
che probabilmente non aveva mai posseduto una moneta da dieci
dollari o il suo equivalente nell’intera vita. Egli portava delle scarpe
che sembravano consumate da un elefante, una giacca di velluto e
un cappello malconcio e pieno di sporcizia. Volendolo
accompagnare dal mio avvocato Stephen M.White, lo avvisai di
cambiare abiti, ma in questo caso come in altri, le mie richieste
furono vane. Egli era così miserabile che un giorno fu visto a
Sonora, mentre mangiava di nascosto una pagnotta da cinque cent.
Alessandro Repetto aveva vissuto con una donna indiana dalla
quale ebbe un figlio il cui legale di Los Angeles dichiarò che l’erede
era lui e non il fratello; inoltre Repetto aveva lasciato al ragazzo
alcune proprietà in San Gabriel. Stephen M. White era il legale della
tenuta, ma quando la causa iniziò, Scotti avvisò il fratello di Repetto
a prendere altri avvocati. All’udienza apparsero due uomini chiamati
Robarts e Jim Howard, dicendo di essere stati ingaggiati da Antonio
Repetto e per questa estorsione, si fecero pagare 175 dollari, di cui
venticinque furono dati alla moglie.
Un giorno fra Natale e Capodanno, sentii bussare alla porta, era lo
sceriffo con l’interessante novità che Antonio Repetto era stato
arrestato e mi chiedeva di pagare la cauzione per farlo uscire. Seppi
in seguito che Robarts e Howard si presentarono da lui con una
fattura di 3500 dollari per il loro servizio e non essendo stati pagati
chiesero l’incarcerazione dello straniero. Dopo un incontro e molte
difficoltà l’avvocato White chiese di ridurre l’importo e la fattura che
pagammo diventò di 3000 dollari.
Al momento i problemi di Antonio Repetto sembrarono finiti, ma
quando egli stava per partire per l’Italia, Scotti reclamò una
ricompensa per sé, che il già pelato Repetto si rifiutò di pagare.
Scotti, sapendo la strada che Antonio aveva preso, avvertì lo
sceriffo di San Gabriel e presto il genovese ritornò al limbo, con la
conseguenza che presto chiese ancora il mio aiuto. Ad ogni modo,
essendo esecutore testamentario, era giunto il momento propizio
per finire in bellezza con Scotti. Mentre stavo facendo i documenti
per acquistare la proprietà, venni a sapere che Alessandro Repetto
aveva prestato ad un certo G. Bernero circa 3000 dollari, ma avevo
dimenticato questo documento e fu solo per caso che lo rintracciai
da Scotti. Egli lo aveva sottratto dai documenti presi dalle tasche di