statura, magri, mani ingrossate dai calli, le unghie nere, i denti
guasti, scuri, mancanti; le camice si cambiavano ogni 15/20 giorni
ed i pidocchi facevano parte della vita quotidiana. Questo l'aspetto
dei contadini, che comunque non vivevano alla macchia come i
briganti . All'epoca i contadini passavano anche 14 ore a spaccarsi
la schiena riarsi dal sole, sotto gli stracci indossati di giorno e di
notte, a spingere un aratro senza ruote; gli uomini primitivi
faticavano con strumenti poco diversi. La letteratura romantica e la
fantasia dei popolani hanno trasformato i briganti in eroi, ma non era
così; chi si faceva brigante non migliorava la sua esistenza, alla
miseria subentrava il sacrificio di una vita brada, le case cadenti
erano sostituite da grotte e caverne o capanne con il tetto di paglia.
I briganti dovevano risolvere problemi quotidiani essenziali, quali la
sete e la fame, per il bere d'inverno la neve era una fonte sicura,
altrimenti si cercavano i ruscelli, il cibo, lo procacciavano come
potevano, spesso requisendolo alla popolazione. Spesso i briganti
dovevano mangiare carne cruda, o cibi freddi, per evitare l'uso del
fuoco; il fumo avrebbe rivelato la loro posizione; le perlustrazioni dei
gendarmi o qualche spiata, li rendevano nomadi senza sosta, ogni
momento poteva essere fatale, per questo si spostavano in
continuazione, qualsiasi posto non poteva andar bene per più di
qualche giorno; dormivano dove capitava, ed anche la notte non era
sicura, si dormiva con un occhio solo, nonostante l'alternanza di
sentinelle.
Quando erano costretti a dormire all'aria aperta, non potendo
accendere un fuoco, si avvolgevano nel mantello di lana grezza
indossato nei giorni più freddi, e così le febbri dilagavano senza
possibilità di curarsi. I briganti sapevano curare solo le ferite dei
combattimenti, con i metodi dell'antica tradizione contadina, ma il
rimedio più diffuso era la sopportazione del dolore e lo spirito di
sopravvivenza; pur feriti, continuavano a marciare scavalcando
monti, boschi, percorrendo mulattiere e sentieri impervi, sempre con
l'orecchio teso la cogliere ogni rumore sospetto.
La ragione di sentimento dei briganti era l'esaltazione di potenza
che sublimava la loro lotta: poter disporre di sé e degli altri, quando
fino a poco prima erano stati gli altri a disporre di loro; più che il
denaro delle razzie, forse li inebriava dettare la legge, e poco
importava, che prima o poi sarebbero giunte la morte o la galera.
L'ingenua religiosità dei briganti, fatta di credenze, mentalità e riti