Le Donne del Vino - page 43

Quando ho conosciutoPeppe, mi sono lasciata andare - per così dire - al latoB della vita,
quell’oscuromondo della natura e dei sogni quotidiani, senza però dimenticare il lato A, il
luminosomondo dell’intelletto. La sua passione per Pallagrello eCasavecchia è diventata
lamia: sono andata alla ricerca della loro storia, una grande storia ho scoperto, emi sono
appassionata all’idea di fare, grazie a loro, grandi, grandissimi vini. Di che materia sono
fatti sogni? Di un’aria sottile e impalpabile e, cito Shakespeare, “nello spazio e nel tempo
d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita”. Il mio sogno, e lamia vita, sono diventati una
vignarella che ho acquistato con tutti i risparmi di un’esistenza e che ha integrato quelle di
Peppe diventando così le terre del mio amato principe azzurro, da cui il nome dell’azienda
che abbiamo fondato insieme nel 2003: Terre del Principe.
Poi nel 2006 la svolta definitiva, senza appello: le dimissioni al giornale perché per far
bene qualcosa devi dedicarti ad essa anima e corpo. Intanto le nostre piccole uve
crescevano, grazie all’impegno di Peppe entravano a far parte del Catalogo nazionale
delle uve da vino, poi nell’Igt terre del Volturno, infine da qualche anno è arrivata la doc.
Nellamia nuova esistenzami è servito il piglio da combattente chemi aveva consentito di
farmi assumere, trent’anni fa, come giornalista. Dalla vita di redazione mi sono portata
dietro la capacità organizzativa, dalla cultura la forza di volere solo il meglio, in vigna e in
cantina, dal mio carattere solare l’allegria e la voglia di non cedere mai. Ettaro su ettaro,
ora ne abbiamo undici, una bella cantina e soprattutto un gioiellino dove i nostri vini
affinano: una bottaia dell’AnnoMille di cui sono tanto orgogliosa. Giro il mondo: vendiamo
le nostre 50mila bottiglie in tanti luoghi lontani e scopro posti di inusitata bellezza che
senza il vino forsemai avrei visitato, comeRiga in Lettonia o la piccola Lussemburgo….La
critica ci premia, ci premiano i nostri clienti che comprano le nostre bottiglie le quali, ne
sono cosciente, rappresentanomeno di una goccia nel mare di ottimo vino che si produce
sulla terra. Mentre scrivo, ho dinanzi a me il maestoso monte Taburno, sulla mia testa
profumada stordire l’uva fragola del pergolato, un bel vento frescomi consoladel caldo. E
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