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Un nuovo “paese”?
Intanto si avvicina il tempo in cui il paese di Tglieto cesserà di
essere Badia, per essere state trasferite la sede comunale e la
parrocchia a metà della collina sulle pendici di Montelavo. E’ il 1934.
Viene eretta la nuova chiesa e vengono costruite la sede del
municipio, la nuova scuola e l’ufficio postale. Badia resta succursale
della nuova sede parrocchiale, fino alla chiusura avvenuta alla fine
degli anni cinquanta.
Ma si può, per Tiglieto, parlare di un nuovo paese. Tiglieto è stato
paese nel periodo in cui gran parte della popolazione abitava o
gravitava attorno a Badia dove si radunava per la manifestazioni
religiose e civili, ma paese, nel senso di villaggio, di aggregazione di
case, con piazza come luogo di incontro e magari un monumento
che diventi il simbolo di un nuovo centro abitato,, non sarà mai. La
popolazione è sparsa in molte sparse nei boschi e lungo la statale
per Savona, ma non esiste un nucleo compatto di case che possa
chiamarsi paese. Una fotografia del 1920, pubblicata da Camilla
Salvago Raggi su “L’ultimo sole sul prato” vede riuniti davanti
all’obbiettivo, sul grande prato davanti al palazzo di Badia, per
l’inaugurazione della lapide ai caduti, tutti gli abitanti di Tiglieto,
allora ancora a Badia. Sono più di trecento tra piccoli e grandi. Oggi
la popolazione del paese è di seicento anime, ma radunarla tutta
per una fotografia collettiva sarebbe un’impresa epocale.
La nuova chiesa
Dove si costituisce un paese c’è sempre la chiesa e così è stato per
Tiglieeto nel 1934. L’edificio, dedicato a San Bernardo e all’Assunta
è in pietra faccia vista su modello di quella di Badia, in forme
neogotiche e a tre navate. Gran parte degli oggetti di culto sono
stati trasferiti qui da Badia.
Sull’altare maggiore è collocata la statua della Madonna Assunta di
scuola genovese del Seicento. Anche l’altare in marmi policromi era
nella chiesa di Badia è pregevole opera di intarsio del Seicento e
