Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. Vol I - page 41

Una storia non solo di edifici, ma di uomini
La storia di Tiglieto non è tutta in Badia. Era naturale che uomini
trapiantati per nascita in un ambiente tutto boschi, sviluppassero la
capacità di abili boscalioli: i lurbaschi e che avessero come valvola
di sicurezza per una economia di sussistenza come quella
contadina di un tempo, l’emigrazione in Francia, dove furono
apprezzati come maestri d’ascia. Non c’è famiglia a Tiglieto che non
abbia avuto qualche membro emigrato in Francia e talvolta là
rimasto per lavorare come
boscaiolo.
Carlo
Michelangelo Pesce descrive
in un gustoso racconto un
personaggio di Tiglieto, tale
Battin,
emigrato
nelle
Ardenne a seguito del padre,
quando era ancora un
ragazzino. Ma quelli della sua
generazione avevano fatto
tutti come lui per vivere.
Prima il garzone nella
baracca a preparare i pasti
agli uomini, fare commissioni
due volte la sttimana giù al
villaggio, spedire e ritirare la
posta delle famiglie. Poi dopo
il primo anno di quello che
oggi chiamano tirocinio,
aveva cominciato ad usare gli attrezzi che i compagni più esperti
maneggiavano già con sapienza e riconosciuta capacità. L’accetta
per buttare giù e sramare gli alberi, la scure per squadrare i tronchi
e farne traversine per la ferrovia o la sega sul cavalletto per
preparare il tavolame. Diceva che nei boschi d’ Alsazia e di Lorena
o della Normandia valvoravano anche per dodici, quindici ore al
giorno perché erano tutti contrari al cottimo….mezz’ora per
consumare il pasto seduti su un tronco a via a tirare il soracco
anche se pioveva.
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