Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. Vol I - page 33

Genova si unirono partigiani locali, guidati dal marchese Gian
Antonio Raggi e dal prete Bernardino Perrando. Nell’assalto
decisivo dell’ 11 marzo gli assalitori liberarono Badia facendo oltre
duecento prigionieri tra soldati e ufficiali. Probabilmente proprio in
quei giorni nacque il canto che dimostra la partecipazione popolare
agli avvenimenti, la feroce antipatia per il re di Sardegna, i Savoia e
i piemontesi, nonché per la regina Maria Teresa d’Austria ritenuta la
vera causa di tutte le sofferenze. Alla regina nel canto si augura la
peste, più modestamente al re di Sardegna la tigna. I soldato croati
sono accusanti di vandalismo, beffeggiati e derisi. Ma l’esaltazione
più epica si raggiunge quando con tono fiero e pieno d’orgoglio,
Baccicin dice al vicino – dai mano alla carabina, se vogliamo farli
fuggire bisogna toglierci la ruggine…Forse solo la conclusione è
poco eroica se con il colpo in canna il nostro eroe al nemico non
riesce neppure a togliere il berretto. Di quegli avvenimenti sono
rimaste poche tracce: i segni della fucileria del Barbarossa nel
palazzo di Badia, alcune feritoie per la difesa e l’antica canzone di
guerra di seguito trascritta.
A ra Badia an ter palazzi Alla Badia nel palazzo
L’è ‘riva na nià d’ Chervazzi E’ arrivata una nidiata di croati
Da ra rocca dra Marasca Dalla rocca della Marasca
A n’è gnua sta burrasca è venuta questa burrasca
Se vurumma feie fuzzi Se vogliono farli fuggire
Bseugna Iveie ban ra ruzze Bisogna toglierci bene la ruggine
Pran pran pran Pran pran pran
maiciù vinran mai più torneranno
Fin n aie ghinne cui so fioi Persino le scrofe con i loro piccoli
I mangiavan cumm ravioi Si mangiavano come ravioli
I cagavan cumme er berte defecavano come le gazze
I bruttavan fin na er cuerte e sporcavano anche le coperte
Pran pran pran … Pran pran pran…
Ai carava zu dai braie gli colava giù dai pantaloni
Ch a pareiva zutta d’ praie che sembrava acqua di castagne bollite
I satavan zu dai prai saltavano giù dai prati
Da parei vitei sberliai da sembrare vitelli slegati
Pran pran pran … Pran pran pran…
O ch’ut vegna ra muria Speriamo che ti venga la peste
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