Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. Vol I - page 45

Le tagliatelle di Montale
Altra forma di emigrazione, in questo caso più stabile in quanto le
ragazze che andavano a servire nelle case di città talvolta
rimanevano una vita nelle famiglie ospitanti, fino a integrarsi con
esse è quella delle donne di servizio.
Racconta a questo proposito nella delicata storia “Le tagliatelle di
Montale” Carlo Michelangelo Pesce, attuale sindaco di Tiglieto in “A
Nord del mare” (De Ferrari 1999)
….”La fatica e la povertà era quella del primo Novecento, quando
per questo secolo non erano ancora passate guerre e rivoluzioni,
ma i poveri erano ancora più poveri. Maria era una giovinetta
quando il destino incominciò ad accanirsi contro di lei. La mamma
malata, il fratello malato, il papà boscaiolo in Francia ucciso da un
fulmine mentre sotto un albero si ripavara dal temporale. Laggiù
rimase a riposare per sempre senza più rivedere i figli. In questo
modo Maria conobbe nem presto la fatica e i dolori della vita e come
tante giovani della nostra valle dovette cercarsi un lavoro a servizio
da qualche agista famiglia genovese. Almeno nel periodo autunno-
primavera, perchè da quando era diventata il principale sostegno
della famiglia, nel periodo estivo doveva stare in paese dove c’era
l’erba da sfalciare, il campo da seminare e mille altri lavori
quotidiani. Fu Mariuccia che disse a Maria, chiamata Tilde, di
conoscere una famiglia che aveva bisogno di una ragazza di
servizio. A Genova abitava nella zona in collina verso piazza Manin
e si chiamava Montale….Uno dei figli, Eugenio, abitava a Firenze
era impiegato e già poeta riconosciuto. Così Tilde quell’inverno
ebbe nuovi padroni, i Montale. Subito “mammina” Adele, come la
chiamava il figlio Eugenio, si dimostrò premurosa e cortese con lei.
La voleva spesso vicina, le chiedeva consigli e gliene dava: -Tilde
t’e u baccu da me veggiaia- le ripeteva…..In poco tempo Tilde era
diventata di casa, quasi una figlia per mamma Adele che non
perdeva occasione di parlarle del suo figliuolo Eugenio, tanto
lontano, ma che giorno dopo giorno a Tilde pareva di conoscere
sempre più….. Un inverno, con l’avvicinarsi delle festività natalizie
“mammina” Adele ricevette una lettera che la riemmpì di felicità. -
Tilde o l’ha scritto Eugenio. Ti se o vegne pe Natale e o se ferma in
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