Liguria: contrade, villaggi, paesi, città. Vol I - page 30

non era ancora un comune, e l’abba zia di Tiglieto. Date le proprietà
legate alla grangia di Castelvero, il monastero è ostacolato dai
castellani di Gavi al punto che nel 1262 interviene, per riportare la
calma, il marchese Oberto Pelavicini, signore di Tortona. In tutte le
contese fino alla metà del XIII secolo è il monastero di Tiglieto a
uscirne vittorioso; il che costituisce ulteriore prova della sua
potenza. Sempre per tensioni di carattere economico sorgono
problemi tra i nostri monaci e alcuni istituti religiosi. Ad esempio, per
più di dieci anni - agli inizi del Duecento - si trascina un’aspra lite
per questioni di confine tra Tiglieto e i confratelli dell’abbazia
cistercense di S. Andrea di Sestri tra Sestri Ponente e Cornigliano.
Come si è visto, i documenti forniscono molte indicazioni di
carattere economico-amministrativo, ma certo non altrettanto sulla
vita quotidiana e sulla spiritualità dei monaci bianchi. Certamente il
prestigio religioso, politico ed economico che contraddistingue buon
parte della storia dell’abbazia si basa su un’organizzazione interna
salda ed efficiente, ma anche su una forza spirituale e una fede
capace di trasformare uno sconosciuto luogo paludoso in un centro
spirituale di fama internazionale.
Una mappa del 1786
In una mappa di Campale, datata al 1786 (pubblicata da Bruno
Repetto), sono segnate tutte le pertinenze dall’abbazia, dagli edifici
che ne costituiscono il nucleo principale agli immobili di servizio: si
vedono la ferriera e il maglietto, fatta costruire dai Raggi, le diverse
masserie sparse attorno al prato di Badia, il mulino e altre fabbricha
presa d’acqua per il mulino la ferriera, la neviera, la fornace per
coppi e mattoni, il ponte, la peschiera per la conservazione del
pesce, con il condotto proveniente dalla sorgente perenne,
l’abitazione per la masseria di corte, l’abitazione per la bottega del
fabbro, il taglio della collina per girare la corsa del fiume Orba e
liberare la piana dalle acque stagnanti delle periodiche inondazioni.
Un’ organizzazione del territorio così attenta e completa di tutti i
servizi non credo sia presente in altri luoghi della Liguria.
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